1)
COPERTINA: paurosamente bella; il richiamo alla Sindone è da brividi (ed io ci ho visto anche un tocco di Matrix, forse involontario); ovviamente ruota attorno a Eugene quasi a voler relazionare il sacrificio di Gesù a quello cui è costretto il referente dell'Oret; le cover di Fabio possono piacere o meno, ma in nessun caso ti lasciano indifferenti.
2)
SCENEGGIATURA: coerente conclusione del numero 11, ovviamente in chiave molto più mistica; il monologo di Morgan è angosciante; per una volta il Male non si accontenta di annientare il Bene, ma vuole andare oltre; spingere il Bene a perseguire SCIENTEMENTE (e aggiungerei in maniera "abitudinaria") le vie della perdizione, corrompendolo fino al profondo; il tutto sublimato dall'atto del suicidio, principale crimine verso nostro Signore; se ci riflettiamo è avvilente ed agghiacciante; qui Andrea si è superato.
3)
DISEGNI: sono rimasto un po' sorpreso dalla scelta di affidare un numero così delicato (il finale della serie) ad un disegnatore (disegnatrice) "one shot"; forse per coerenza sarebbe stato meglio scegliere un artista più rodato sulla serie (ci avrei visto bene Ambu) per garantire una maggiore "continuity"; tuttavia dopo un iniziale smarrimento ho gradito il tratto "stilizzato" della Emma, soprattutto nelle visioni oniriche di Eugene.
4)
COMBATTIMENTI: sono potuti sembrare un po' sbrigativi, ma del resto un conto è un fumetto di 96 pagine, un conto è un film di tre ore (vedi Signore degli Anelli); per forza di cose bisogna trovare un compromesso per gestire coerentemente lo spazio a disposizione; a dire il vero lo scontro di Hiram mi è sembrato un po' troppo facile soprattutto considerato l'iniziale posizione di netto svantaggio; ma del resto forse siamo troppo abituati ai films americani, dove i cattivi non vengono mai presi alla sprovvista
5)
FINALE: nessun colpo di scena particolare ma comunque coerente e prepara il terreno per la successiva serie.
Bravi e avanti così.